Andare a Cena con un Centrotavola, a Milano, e creare la Petalo

Quanti di voi sono entrati a visitare il nostro Lab? Se lo avete fatto potreste di certo concodare con me che si tratta di un posto speciale, come entrare in Narnia. Borse ovunque (il sogno di ogni donna!), materiali, macchinari, cerniere, angolo foto, angolo borse in attesa di spedizione, angolo materiale degli altri,il mobile in legno chiamato 36 cassetti che se mi avessero dato 1 cent ogni volta che qualcuno lo ha guardato e chiesto se lo vendevamo a quest’ora sarei ricca; insomma, se vogliamo un bordello fatto di sensazioni e creatività, questo è il nostro Laboratorio.

Questa premessa è necessaria perché, per chi non c’è mai stato, è necessario immaginare il contesto in cui vi presentiamo una nostra nuova exclusive collection: un posto pieno di cose creative sparse ovunque, con praticamente zero spazi vuoti e liberi, un posto dove noi stessi perdiamo le cose e magicamente le ritroviamo nel momento giusto.

Mia sorella era appena scesa per le vacanze di Pasqua da Milano circa 6 anni fa e venne subito in Lab da noi a salutarci, babbo stava finendo dieci borse in camoscio colorato con dei pannelli laserati che aveva trovato in magazzino. Questi pannelli li aveva comprati babbo 15 anni prima e pagati qualcosa come 90.000 lire che a quei tempi era moltissimo, anche perché ai tempi le macchine laser non erano cosi di moda o di facile acquisto come ora. Tessa, mia sorella, nota subito il pannello e chiede a babbo se può averne uno, ovviamente cuore di babbo gli dice di si!

Inutile dirvi che quelle dieci borse non sono state più di una settimana nei negozi, le vendemmo subito e non feci neanche in tempo a fotografarle...

Due anni fa un mio carissimo amico comprò una macchina laser e, apriti cielo, le idee iniziarono a partire: borse bracciali, orecchini, cinture, pannelli, quella macchina ci apriva a miliardi di possibilità!
Sperimentammo un po' di cose ma ancora non riuscivo ad essere convinta in pieno anche perché nella mie testa c’era “meglio usarla per la personalizzazione?” “meglio fare dei pannelli?” “se si, con che trama?” insomma, io per prima ero in confusione per le miliardi di possibilità... non vi dico mio padre che è l’artista!

Due inverni fa (prima del covid) salii a Milano per trovare amici e mia sorella. Quando salgo ho sempre poco tempo e tante cose da fare e amici da vedere ma una serata con mia sorella ce la concediamo sempre e in quell’occasione visto che faceva freddino decidemmo di accendere il camino e farci la nostra cena in casa.
Visto che la cuoca di famiglia è lei io la guardavo fare e chiaccheravamo su come fare quello e quell’altro o su come stavano andando le nostre rispettive vite.

La cena era pronta e visto che lei aveva cucinato toccava a me apparecchiare e sparecchiare. Tessa mi passa i piatti, i bicchieri le posate e il centro tavola...... Caspiterina il centro tavola che aveva preso dal Lab!!!!

Ovviamente impazzisco perchè non mi ricordavo minimamente come era fatto, quanto era bello e come perfetto era per forma e disegno. Glielo rubo (con la sua benedizione e la mia promessa di restituirglielo).
Torno in Toscana con quello che, per me, era un trofeo.

Il giorno seguente porto subito il pannello a babbo, chiamiamo il Bindo (il mio amico con il laser) e impostiamo il lavoro:

la parte più difficile e lunga è stata ovviamente rendere quel centro tavola un file da mettere nella macchina per dargli l’”invio” che tutti noi aspettavamo ma il mitico Bindo nel giro di una settimana ci ha accontentati e addirittura ci ha portato il primo prototipo. Dettagli da rivedere a parte era perfetto e lo aveva già fatto su due misure cosi potevamo lavorare ai tre campioni (stiamo facendo i bravi e le exclusive collection escono con “solo” tre modelli ciascuna, ce lo siamo imposti a dire il vero). Due modelli sono nati cosi, Bam, velocissimi, io e babbo li avevamo già in testa. La pochette, invece, è stata una tragedia, credo di averla fatta rifare a babbo almeno 5 volte (cambiando sostanzialmente il modello) però alla fine è quella che rispecchia maggiormente la collezione, quanto meno, secondo me! Il bello della moda è che è soggettiva.

Per questa collezione abbiamo scelto i colori, dopo un anno cosi difficile, ciascuno di noi ha bisogno di colore nelle proprie espressioni di se. Questi 5 colori ci accompagneranno nei vari mesi: Febbraio, il mese rosso, il mese della lavorazione della collezione, Marzo, il mese verde, il mese dell’equinozio di primavera, il mese del lancio della collezione, Aprile il mese Blu, il mese in cui noi qui a Rosignano iniziamo ad andare al mare, Maggio il mese Beige, il mese della sabbia e infine giugno, il mese giallo, il mese del grano e dei girasoli.

Spero ci seguirete, come fate sempre, con passione in questa giostra di colori e sensazioni.
Ecco a voi Petalo, Petalina e Petaletta.

Olivia